Newsletter Giugno 2015
L'editoriale di Sauro Bandi
Il lavoro unge di dignità le persone è solito dire Papa
Francesco! Questo è vero anche per i minori se non si trasforma in
sfruttamento. E’ giusto che i ragazzi vengano educati dai genitori a
contribuire al ménage familiare: sparecchiare, dare una mano nelle pulizie,
riordinare la propria cameretta e per i più grandi collaborare magari alla
conduzione di un’impresa familiare, in cambio della paghetta settimanale e
senza che questo interferisca con la scuola e il giusto diritto alla svago.
Solo in questo modo i nostri giovani cresceranno con un maggiore senso di
responsabilità e non come eterni “bamboccioni” sempre sulle spalle dei
genitori!
Alcune famiglie scelgono addirittura forme di volontariato familiare dove
insieme, genitori e figli, condividono esperienze di lavoro gratuito come
scuola di vita per tutti. Sul nostro territorio poi, soprattutto per gli
adolescenti e i giovani si vanno moltiplicando esperienze di campi-lavoro con
lo scopo di affiancare le famiglie in questa opera educativa al lavoro. Ne
ricordo alcuni: il Campo Shalom al Comitato per la lotta contro la fame, il
Campo Effatà in alta val Bidente, il campo “Dall’illegalità alla comunità”
all’ex Limonetti, il progetto Start Up della Paolo Babini e poi le innumerevoli
forme di partecipazione lavorativa attraverso il volontariato nelle realtà
caritative o quello educativo nei campi estivi diocesani, fino al Progetto
Policoro per i maggiorenni.
E’ commovente vedere tanti giovani che con il
“sudore della fronte” costruiscono qualcosa di bello e buono per se e per la
loro comunità! Purtroppo però, e gli articoli di questa news letter lo
dimostrano, la realtà è spesso ben diversa. Il lavoro si trasforma, in alcune
zone del mondo, in schiavismo per tanti minori e anche nella nostra Italia
tanti giovani vedono compromesso il loro percorso educativo e dunque lavorativo
perché “costretti” a forme lavorative precoci e non
adatte alla loro età.
Non sempre si tratta di sfruttamento nel senso pieno
della parola, se è vero come sostiene il rapporto sul lavoro minorile in Italia
“ Game over” di Save the Children e ass. Trentin che 3 su 4 dei 14/15enni
indicati come lavoratori minorili lavorano per la famiglia in attività
professionali, imprese familiari o nei lavori di casa. Anche questo è un segno
dell’impoverimento delle famiglie che sono costrette ad impiegare i figli
minorenni in lavori continuativi a scapito della loro formazione professionale.
Non mancano purtroppo forme di vero e proprio sfruttamento lavorativo anche da
noi. Proprio perché si tratta di minori e dunque di persone costitutivamente
più fragili, tutti dobbiamo sentirci interpellati ad assicurare ai nostri
giovani pari opportunità formative, educative e poi un lavoro buono, dignitoso,
rinnovando un patto tra le generazioni che sembra pericolosamente messo in
discussione da una percentuale di oltre il 40% di giovani disoccupati. Papa
Francesco ha levato spesso la sua voce in difesa dei bambini e dei loro
diritti: «Decine di milioni di bambini sono costretti a
lavorare in condizioni degradanti, esposti a forme di schiavitù e di
sfruttamento, come anche ad abusi, maltrattamenti e discriminazioni. Auspico
vivamente che la Comunità internazionale possa estendere la protezione sociale
dei minori per debellare questa piaga. Rinnoviamo tutti il nostro impegno, in
particolare le famiglie, per garantire ad ogni bambino e bambina la
salvaguardia della sua dignità e la possibilità di una crescita sana. Una
fanciullezza serena permette ai bambini di guardare con fiducia alla vita e al
futuro», (udienza 11.6.14).
Anche la politica italiana deve fare la propria
parte e Save The Children, insieme all’Organizzazione Internazionale del lavoro,
in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile, celebrata il 12
giugno scorso, hanno sintetizzato l’impegno richiesto in questo modo: " ... chiediamo al Governo italiano l'adozione con urgenza di un piano
d'azione nazionale sul lavoro minorile, che preveda da un lato la creazione di
un sistema di monitoraggio regolare del fenomeno e dall'altro le azioni da
svolgere per intervenire efficacemente sulla prevenzione e sul contrasto del
lavoro illegale, e in particolare delle peggiori forme di lavoro minorile, come
previsto dall'art.6 della Convenzione sulle peggiori forme di lavoro minorile
(182) ratificata dall'Italia. Chiediamo inoltre l'istituzione di un tavolo di
dialogo sul lavoro minorile con le parti sociali e le organizzazioni non
governative".
Il dramma dello sfruttamento minorile nel mondo
L'abbandono scolastico e il lavoro minorile in Italia