Il Progetto: "protetto, rifugiato a casa mia"

"Il progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia.”  Promosso da Caritas italiana, dopo un’esperienza pilota condotta presso alcune diocesi italiane, non nasce per affrontare l’esigenza di famiglie Siriane come ampiamente diffuso nell’opinione pubblica ma, bensì, per proporre a famiglie, parrocchie e comunità un percorso di accoglienza e integrazione per persone che si trovano già in Italia, in uscita da percorsi di prima accoglienza o al di fuori di convenzioni e sono titolari di una forma di protezione internazionale.

TEMPI DI INIZIO DEL PROGETTO 

Accoglienze di 6 mesi, (per chi è già pronto a partire possibilità di iniziare anche dal 01.02.2016, mentre c’è tempo fino al 30.03.2016 se le prime fasi di avvio e pubbicizzazione del progetto sono ancora in atto). Al termine delle singole accoglienze potrebbero essere previste discrezionalmente delle proroghe informali condivise tra gli attori del progetto (famiglie, Caritas, beneficiario).

OBIETTIVO DEL PROGETTO:

Centralità della famiglia, concepita come luogo fisico e insieme sistema di relazioni in grado di supportare il processo di inclusione delle persone accolte, nel processo di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati coinvolgendo le comunità.

Progetto con enorme valenza culturale volto all’integrazione come processo biunivoco comunità – beneficiari. Vuole essere una sperimentazione che possa creare un modello di integrazione che possa anche diventare attività quotidiana all’interno delle comunità parrocchiali. Il progetto deve tendere ad attuare interventi per supportare il proseguimento dell’obiettivo di inserimento sociale sul territorio dei beneficiari che implica l’acquisizione di strumenti e conoscenze che consentono di riacquisire la propria autonomia e interagire con il territorio in modo dialettico"


A Forlì continua la ricerca di comunità, parrocchie e famiglie disposte ad accogliere ed accompagnare rifugiati; questa è la sfida che ogni giorno ci troviamo ad affrontare.


Sono sempre maggiori sul nostro territorio giovani migranti, che da un giorno all’altro si trovano a dover lasciare il centro di accoglienza che li ha ospitati, senza di fatto aver ancora raggiunto un’autonomia. Queste improvvise fuoriuscite costringono a dover abbandonare percorsi iniziati e, oltre all’insuccesso che si va a sommare a trascorsi spesso burrascosi, si spezzano legami creando ulteriori fratture nelle maglie della propria rete.

Il progetto “Protetto-Rifugiato a casa mia”, all’interno di “Misericordiando”, attivo dal mese di Gennaio, si inserisce proprio in questi delicati momenti di transizione fungendo da ponte.


 La scelta che abbiamo fatto è quella di mettere in contatto famiglie che si rendono disponibili ad accompagnare e migranti che hanno terminato la prima fase di accoglienza, allo scopo di permettere ad entrambe le parti di percorrere un po’ di strada assieme.

Attualmente sono dodici gli abbinamenti in essere sul nostro territorio.


Il punto di forza di questi abbinamenti sono la qualità dell’accoglienza: non si tratta semplicemente di fornire vitto ed alloggio ma di farsi prossimo ed accompagnare un fratello in difficoltà, proprio come avviene all’interno delle nostre famiglie. Chiunque avesse voglia di mettersi in gioco, di aprirsi all’accoglienza e fare questa esperienza di accompagnamento, può scrivere a: rifugiati@caritas-forli.it oppure chiamare il numero: 0543/30299.