Martedì 7 marzo ore 21:00 - Serata inaugurale presso la Sala San Luigi (Via Luigi Nanni 14) - Ingresso libero
- Presentazione della rassegna
- Proiezione di spezzoni di cortometraggi muti degli anni ‘10, dedicati all’emigrazione italiana, accompagnati dal vivo dal musicista Paolo Baccarini.
Introdurrà la visione dei corti il dott. Daniele Veluti, che ci parlerà dell’emigrazione italiana di inizio secolo.
- Proiezione di un montaggio dei corti più apprezzati delle rassegne precedenti
- Buffet finale preparato dai Richiedenti asilo accolti nella nostra città che ci faranno conoscere la loro Africa.
Martedì 14 marzo ore 21:00 (c/o Sala S. Luigi ingresso € 5,00)
“Ma revolution” (La mia rivoluzione) di Ramzi Ben Sliman (Francia 2016) 80’ Con l'arrivo della Primavera Araba nel cuore di Parigi, la gente scende in strada per manifestare il proprio sostegno. Tutti tranne il quattordicenne Marwann che, nonostante le sue origini tunisine è preso dai suoi problemi adolescenziali: essere indipendente dai genitori, diventare popolare a scuola e catturare l'attenzione di Sygrid. Quando una sera un giornalista lo fotografa, finisce sulla copertina del più importante quotidiano francese e diventa accidentalmente il volto della Primavera Araba. Marwann viene etichettato come l'eroe rivoluzionario e il "ragazzo figo" della scuola. Per conquistare Sygrid, Marwann assume la sua nuova identità per poi ritrovarsi in un viaggio alla scoperta di sé stesso, del primo amore, e forse perfino di un concreto legame con le sue radici.
Introduce la serata il Prof. Francesco Postiglione (già coordinatore nazionale per il Nord-Africa di Amnesty International)
Martedì 21 marzo ore 21:00 (c/o Sala S. Luigi ingresso € 5,00)
Le nuove generazioni dei cineasti africani
“Anay ny lalana” (E’ la mia strada) di Nantenaina Fifaliana (Madagascar 2015) 12’ Dadakoto, è ormai anziano e continua a vendere acqua trasportando pesanti taniche sulla testa. Perché dice spesso “E’ la mia strada?”. In realtà è un gioco, risponde il vecchio che sembra essere un bambino dentro. Gli piace giocare durante il lavoro. Ma, soprattutto, il lavoro lo tiene in vita.
“Mosonngoa” (Il deriso) di Lemohang Jeremiah Mosese (Lesotho 2015) 20’ Calato in una dimensione epica e ancestrale, il film racconta la storia di un’eroina, una giovane ragazza del Lesotho, che cerca di salvare la fattoria del padre. Quando tutti i suoi tentativi falliscono, darà prova di grande coraggio e abilità con un ultimo astuto stratagemma.
“Aya wal bahr” (Aya va alla spiaggia) di Maryam Touzani (Marocco 2015) 17’ Aya ha solo 10 anni ma già lavora come domestica in un appartamento di Casablanca. Segregata in casa, le uniche distrazioni sono la tv e la vicina di casa in sedia rotelle con cui chiacchiera dal balcone. La festa dell’Eid si avvicina e Aya sogna di poter uscire per andare al mare. “4 Avril 1968” (4 Aprile 1968) di Myriam Gharbi (Francia/Guadalupa 2013) 24’
Sabine ha 7 anni e un giorno sulla strada verso la scuola incontra Akim, un giovane straniero e lo segue. E’ il 1968, sono gli anni delle proteste delle comunità nere negli Stati Uniti e Sabine si ritrova senza saperlo nel rifugio di due Black Panthers…
Introduce la serata la Dott.ssa Gigliola Casadei dell’Ass. LVIA-Forlì nel mondo.
Sabato 25 marzo ore 19:00 – CONFERENZA (ingresso libero)
c/o “Sala universitaria Santa Lucia” Corso della Repubblica 77
“Le pioniere del cinema africano” Serata dedicata alle cineaste che hanno fatto la storia del cinema africano, condotta da Barbara Grassi e Francesco Saverio Marzaduri (storici e critici del cinema).
Martedì 28 marzo ore 21:00 (c/o Sala S. Luigi ingresso € 5,00)
RETROSPETTIVA: i “classici” del cinema africano
“La noir de” (La domestica) di Sembène Ousmane (Senegal 1966) 65’
Tratto da una novella dello stesso Sembène, il film narra la tragica vicenda di Diouana, una domestica senegalese a servizio presso una famiglia di cooperanti francesi. Trasferitasi ad Antibes per seguire i suoi padroni nel periodo delle vacanze, la giovane subisce un processo di alienazione inesorabile. Analfabeta e di umili origini, Diouana non ha alcuna possibilità di integrazione sociale. La solitudine e l'isolamento nella casa di "madame" diventeranno insopportabili.
Introducono la serata Barbara Grassi (Storico del cinema) e Francesco Saverio Marzaduri (Critico cinematografico).