
“Pergine,
piccolo paese se del Trentino ai piedi della Val de Mocheni. E' lì che è
arrivato Dani, fuggito dal Togo e poi nuovamente costretto a fuggire dalla
Libia in fiamme. Dani ha una figlia piccola (che gli ricorda troppo la moglie
morta per volerle davvero bene) e una meta: Parigi. In montagna, dove ha
trovato lavoro presso un anziano apicoltore, fa la conoscenza di Michele, un
bambino che soffre ancora per la perdita improvvisa del padre.
Andrea
Segre prosegue con questo suo secondo film di finzione dopo Io sono Li la personale ricerca del
rapporto tra gli esseri umani e i luoghi che ne ospitano le vicende sia che vi
appartengano dalla nascita sia che vi siano giunti per i rovesci della sorte.
IL VILLAGGIO DI CARTONE (2011
Ermanno Olmi)
Ermanno
Olmi aveva dichiarato, nel momento dell'uscita di Centochiodi, che da quel momento si
sarebbe dedicato esclusivamente al documentario. Qualcuno o qualcosa (forse
questi nostri tempi cupi) lo ha fortunatamente convinto dal desistere dal
proposito per poterci donare questa riflessione che ricorda, per intensità e
passione politica (nel senso più alto e carico di valore del termine), l'Eliot
di "Assassinio nella cattedrale". Olmi porta sullo schermo
l'apparente inutilità della Chiesa. Il suo svuotamento è visto come
ineluttabile dal sacrestano pronto a tradire. Ma è proprio da questa
spoliazione che il senso di ecclesia può tornare ad acquisire il significato
delle origini. A offrirglielo saranno quelli che vengono considerati gli
invasori e che agli occhi del mondo stanno occupando un luogo che fu sacro ed ora
non può più offrire asilo. Saranno però loro a ridare un valore al fonte
battesimale pronto a raccogliere la pioggia che scende dal tetto e,
soprattutto, a consentire al vecchio parroco di trovare un senso al Mistero.
Quel Mistero sul quale si è trovato a dubitare non ora, nel momento del
depauperamento, ma quando la sua chiesa era affollata. Quel Mistero che fa sì
che Dio si manifesti attraverso gli occhi di uomini e donne i cui sguardi,
quando si incrociano, possono mutarne i destini.
L'uomo di Chiesa senza più una chiesa diviene più forte, più capace di interrogarsi fino a riuscire a comprendere che il Bene è più grande della Fede. È in nome di questo Bene che può opporsi alla stupidità degli uomini di legge, pronti ad obbedire a qualsiasi assurdità, ricordando loro che verrà il giorno in cui saranno giudicati per quanto fanno a questi ultimi privi di difesa. Una difesa che non può venire da un terrorismo che mette sterilmente Dio contro Dio ma solo da una pietas che muti nel profondo il corso di una Storia che, in caso contrario, provvederà autonomamente. Il cinema ha bisogno di autori come Olmi che sappiano mostrarci uno specchio in cui riflettere dubbi e certezze per scalfire pregiudizi e non smettere di interrogarci. Bentornato Maestro!
WELCOME (2009 - Philippe Lioret)
Simon (Vincent Lindon) è un insegnante di nuoto, ex campione nazionale, nel bel mezzo della causa di divorzio da sua moglie. Bilal (Firat Ayverdi) è un curdo iracheno, senz'altro in fuga da un Paese in guerra ma desideroso soprattutto di raggiungere in Inghilterra la sua amata, che è in procinto di accasarsi tramite un matrimonio combinato. Il ragazzo è un ottimo sportivo, vuol fare il calciatore, ma in piscina ancora non ci sa fare. Figuriamoci in mare. Sì, perché lui l'Inghilterra vuole raggiungerla a nuoto, trascorrendo dieci ore a una temperatura di dieci gradi, sfidando correnti micidiali e imbarcazioni minacciose: lasciando un Paese apertamente ostile, per uno che non sembra molto diverso, dalle poche informazioni che giungono. Ma i sentimenti vengono prima e Bilal è pronto a immolarsi. Così come il suo casuale insegnante di nuoto, alla fine, sarà pronto a sacrificare la propria infelice vita privata per aiutare in tutti i modi, pur dissuadendolo dalla folle impresa, il suo nuovo compagno di avventura.