
Voci
migranti nella letteratura…
“[..] Il Direttore, dopo aver parlato nell'orecchio al maestro, se ne uscì, lasciandogli accanto il ragazzo, che guardava noi con quegli occhioni neri, come spaurito. Allora il maestro gli prese una mano, e disse alla classe: - Voi dovete essere contenti. Oggi entra nella scuola un piccolo italiano nato a Reggio di Calabria, a più di cinquecento miglia di qua. Vogliate bene al vostro fratello venuto di lontano. [..] Vogliategli bene, in maniera che non s'accorga di esser lontano dalla città dove è nato; fategli vedere che un ragazzo italiano, in qualunque scuola italiana metta il piede, ci trova dei fratelli. […] Poi disse ancora: […] Voi dovete rispettarvi, amarvi tutti fra voi; ma chi di voi offendesse questo compagno perché non è nato nella nostra provincia, si renderebbe indegno di alzare mai più gli occhi da terra quando passa una bandiera tricolore.”
da “Cuore” di Edmondo De Amicis
Voci
migranti nella letteratura…
Voci migranti nella letteratura…
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo
Questa poesia è stata scritta nel 1984, e pubblicata nel 1986 dalla Anti-Defamation League per il progetto "A World of Difference".
A quel tempo, Noy si era trasferita dalla Cambogia a Boston e frequentava il liceo. Con questi versi ha voluto far capire le sue difficoltà di giovane immigrata, sperando che tutti provassero ad essere più aperti verso gli altri, a prescindere dalla loro razza, cultura, identità e religione.