Semi di Pace un incontro che genera pace

“Cosa ne pensate del muro che divide le vostre terre?” Questa una delle domande dei ragazzi presenti la mattina di venerdì 27 febbraio alla Sala San Luigi per un toccante incontro tra le classi di alcune scuole superiori e due operatori di pace israeliani e palestinesi che sono giunti nel nostro paese per conoscersi e dialogare tra di loro – l’attuale situazione politica e militare rende difficile questo tipo di incontri – e per condividere con il pubblico italiano le loro esperienze. “Il muro impedisce la vita dei palestinesi onesti che devono passare il check point.” Risponde Yuval Rahamim (israeliano) “È  una separazione fisica ma soprattutto mentale. I muri rappresentano un ostacolo e ci sono tanti rischi, è la loro esistenza che dimostra che la soluzione pacifica è faticosa. Ma siamo qui per dire che è possibile” Yuval e Mohammed A.M Alnajjar (palestinese) sono venuti qui in Italia per raccontare che la pace si può fare, anche fra due popolazioni che vivono il conflitto e la guerra da oltre 100 anni. Entrambi fanno parte dell'associazione "Parents Circle" associazione composta da famiglie israeliane e palestinesi che hanno avuto in comune la sorte di vedere i propri familiari morire a causa del conflitto. Insieme ad altre 400 famiglie che aderiscono all’associazione, hanno compreso che il loro dolore è lo stesso, e che tutto quello che possono fare è dimostrare che israeliani e palestinesi sono persone, prima di essere ideologie, e che possono guardarsi negli occhi, senza più vendette, abbracciarsi, sapendo di poter essere quello che sono senza la paura, infondata, dell’altro. Con l’associazione organizzano eventi dove israeliani e palestinesi possono incontrarsi davvero e vivere sulla pelle la certezza che le differenze possono essere una ricchezza. Raccontano che ciò che i media trasmettono è solo una parzialità, incontrarsi e parlare può svelare altre verità, molto più profonde. “Ci sono poche persone che ci sostengono molti sono contrari alle nostre attività, ma piano piano riusciamo a portare sempre più persone dalla nostra parte” afferma Mohammed. Nella serata di Venerdì 27 nel Salone Comunale di Forlì, Yuval e Mohammed hanno incontrato la cittadinanza. La serata è stata organizzata da Caritas Forlì-Bertinoro, gli uffici diocesani di pastorale sociale e del lavoro e di pastorale giovanile, associazione LVIA, associazione Incontri e dalla rivista Confronti, in collaborazione con la Cooperativa Dialogos, Centro Pace Annalena Tonelli, Comitato per la lotta contro la fame nel mondo, Associazione Papa Giovanni XXIII, Acli Forlì, Forlì Città Aperta, con il patrocinio del Comune di Forlì, e rientra nell’ambito della campagna nazionale “Una sola famiglia: cibo per tutti. È compito nostro”.I due appuntamenti sono stati anche l’occasione per presentare la proposta del pellegrinaggio dei giovani ai luoghi santi, alle comunità e alle esperienze di pace in Terra Santa, che si terrà dal 19 al 26 agosto 2015. Esperienza per la quale è prevista una proposta di alcuni weekend di formazione e servizio all’interno del progetto “Per chi parte, per chi resta” promosso da Caritas Diocesana e dal’Ufficio missionario Forlì – Bertinoro.

Francesca Gori


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