Come definireste il Campo di Sappada?
Don Amedeo, che ha
dato vita a questo campo, ci ha sempre tenuto a dire che questo non è un campo di
servizio ma un campo di condivisione. Il servizio è qualcosa che fai in veste
di operatore, lassù, invece, paghi per fare una vacanza con gli amici, condividendo
la giornata con persone disabili.
Cosa significa condividere la giornata?
Significa
condividere ogni momento del giorno, dalla mattina alla sera, aiutandosi a
vicenda sempre. In questo campo ognuno, infatti, è affidato a un’altra persona
di cui è responsabile. Trascorrere dieci giorni costantemente insieme a questa
persona crea dei legami veri e forti.
Cosa ti lascia questa esperienza?
E’ un’esperienza
che ti arricchisce tantissimo. Vivere insieme significa raggiungere insieme i
traguardi. Andiamo in montagna proprio perché la montagna è di per sé una
sfida: costa fatica raggiungere una vetta, però insieme si riesce a fare tutto
e in questo campo questo aspetto lo tocchi proprio con mano.