Può parlarmi del progetto?
Quando è nato?
L’idea
della giornata della condivisione, una giornata da vivere ogni mese, è nata
dalla constatazione che la crisi in cui ci dibattiamo, dura. L’invito è in
questi termini: riflettiamo e facciamo i
conti nelle nostre case, parliamone con i membri delle nostre famiglie e
chiediamoci quanto possiamo mettere da parte per aiutare coloro che non
arrivano alla fine del mese e l’ultima domenica di ogni mese partecipiamo all’Eucarestia
e mettiamo a disposizione quello che abbiamo accantonato. La decima indica
qualcosa di preciso, la decima parte del proprio guadagno, del proprio
patrimonio, destinata a chi è nel bisogno.
Come funziona?
Abbiamo
cominciato la domenica di Pasqua di quest’anno (2013) e abbiamo continuato
anche durante l’estate. Si faceva la questua normalmente per la vita della
parrocchia, per le spese, e questo ci permette di capire che in ogni caso dobbiamo ragionare pensandoci come comunità.
Grazie alla decima, alla fine della messa, chi ha messo da parte qualcosa
depone la somma accantonata nella cassetta della condivisione e tutto quello
che si raccoglie viene portato al Centro di Ascolto della nostra unità
pastorale (Ravaldino-S.Mercuriale-S.Lucia). Fossero anche 10 euro, quindi non
propriamente la decima parte, si tratta di una scelta motivata, di una scelta che
diventa la scelta della famiglia, e così la condivisione diventa uno stile.
Con quali risultati?
Questa
condivisione diventa un momento del nostro cammino dell’unità pastorale. Più di
una volta abbiamo detto:” Il bene si fa bene”. Occorre che ci sia un
discernimento, una valutazione delle possibilità, occorre che ci sia la
possibilità di aiutare con un progetto, piccolo o grande. Non saprei dire
quante persone abbiamo aiutato , ma posso dire che questo è il modo in cui
intendiamo educarci a una condivisione senza la quale la nostra vita cristiana
rischierebbe di impoverirsi.