Puo parlarmi del progetto?
Quando è nato? Chi lo fa e a chi è rivolto?
L’iniziativa
del PopArty è nata a novembre del 2010 da un gruppo di giovani su una proposta
fatta dall’Unitalsi ma poi estesa all’Azione Cattolica, all’AGESCI, la Pastorale giovanile e la Pastorale della
salute, e consiste in una festa, dedicata ai giovani diversamente-abili e ai
giovani coetanei. Ci si ritrova ogni ultimo sabato sera del mese, per avere una
continuità, per permettere alle famiglie di abituarsi a questa proposta.
Diverse parrocchie hanno aderito per
ospitare e accogliere la serata. Si era partiti con l’idea di essere
pochi e si è arrivati a essere 150 circa. Il capodanno è stato quello con più affluenza,
circa 300 persone. E’ nata come iniziativa per creare dei legami, delle amicizie e si rivolge a giovani con disabilità. il nostro
obiettivo era un po’ quello di trovarci, stare insieme per divertirsi, fare una
proposta a dei ragazzi che il sabato sera sono chiusi in casa con le loro
famiglie, per poter condividere quella serata con i coetanei. La serata è stata suddivisa così: si inizia alle
18.30 con la messa, successivamente c’è
la cena, organizzata dai parrocchiani, e dopo la cena si prosegue con giochi,
musica balli e canti.
Quali le difficoltà, quali
gli obiettivi?
Abbiamo
chiesto alle famiglie quale era il bisogno. Il bisogno è vario: a volte c’è il
bisogno di stare insieme e basta, giocare a carte, cantare, ballare. Altre
volte ci siamo trovati in parrocchia e abbiamo fatto incontri mirati a creare
legami e a condividere un esperienza di
vita con altri genitori che hanno questo tipo di difficoltà in casa. La
difficoltà iniziale è stata quella di avere ragazzi con problematiche molto
gravi ed è difficile pensare a una serata per loro senza la presenza dei
genitori. Negli anni però abbiamo visto che è una cosa che può funzionare,
cercando di coinvolgere i genitori in altre attività e lasciando così i giovani
a divertirsi fra loro I ragazzi non sono tutti gravi, alcuni hanno disabilità
lievi e tutti ci sanno accogliere: è sufficiente un sorriso, essere presenti e
dargli la possibilità di una serata come questa, essendo se stessi. Non c’è bisogno di tanto per stare bene
insieme. Queste feste sono un opportunità per coltivare nuove amicizie, per
coinvolgere famiglie e giovani.