Report 2014

PROSSIMAMENTE LAVORO. Un titolo nuovo, un titolo che vuole rappresentare una speranza, quella del lavoro che si troverà, ma soprattutto che vuole indicare la prossimità, la vicinanza, requisito fondamentale nei tempi che stiamo vivendo per ri comprendere, ri qualificare e dare un nuovo volto e un nuovo nome alla condizione di chi lavora, di chi non lavora. La dimensione nella quale crediamo è quella della collaborazione, del fare insieme, per re inventare lavoro che dia dignità.

 Anche quest’anno, la pubblicazione del Rapporto Povertà e Risorse ha visto la collaborazione di diversi uffici diocesani, quali la Caritas, la Pastorale Sociale e Del Lavoro, la Pastorale Della Famiglia, e, per la prima volta, la Pastorale Giovanile e il Servizio Migrantes. Anche quest’anno, alla stesura del Rapporto hanno partecipato una ventina di autori diversi provenienti dall’Università, la Chiesa, le Istituzioni locali, il Terzo Settore e dall’Impresa, che hanno raccolto dati, raccontato tendenze, spiegato i fenomeni in atto, proposto piste di lavoro per il futuro. All’interno di alcuni box tematici abbiamo raccolto le esperienze di vita e professionali di alcuni testimoni-chiave riguardo il tema del lavoro e delle possibilità di ripresa (“La storia”), così come abbiamo raccolto le analisi approfondite di studiosi dell’economia e decision-makers del governo locale (“Facciamo il punto con….”).

I dati sulle povertà e sulle risorse oggetto della presente rilevazione sono stati forniti quest’anno, per la prima volta, da tutti i 30 Centri di Ascolto Caritas attivi in diocesi, nonché da 14 organizzazioni appartenenti alla Consulta degli Organismi Socio-assistenziali,  fra quelle che esplicano la loro attività nei seguenti settori: accoglienze e animazione ospiti (anziani, minori, donne…), distribuzione beni di prima necessità/contributi economici e ricerca/inserimenti lavorativi. In particolare, il dato sui beneficiari dei nostri servizi, ovvero sul numero e sulla classe di età delle persone che usufruiscono (anche indirettamente) delle prestazioni erogate dai CDA e dalle altre realtà intervistate, ci permette di rispondere meglio alla domanda su quanti e chi sono i poveri del nostro territorio; mentre il dato sugli utenti (ovvero su coloro che incontriamo “faccia a faccia” durante i colloqui di ascolto, i pasti alle mense, le distribuzioni di beni di prima necessità…), così come il numero dei passaggi registrati nell’anno (in termini di accessi ai servizi: notti dormite, borse distribuite, colloqui effettuati…), integrano il quadro sulle povertà e danno contemporaneamente informazioni sulla mole di lavoro che gli operatori e i volontari esplicano all’interno dei servizi stessi. Infine, il dato sui nuovi arrivi, ovvero sulle persone e sulle famiglie che per la prima volta si sono rivolte agli sportelli Caritas nell’ultimo anno, ci consente di monitorare il fenomeno delle povertà  nelle sue tendenze più attuali.

 Ci pare di poter affermare che quest’anno, i dati forniti dai CDA Caritas, siano particolarmente attendibili, sia grazie alla continua opera di informatizzazione dei centri (circa la tenuta dei dati personali in loro possesso), sia a causa della modifica nella normativa europea per la distribuzione degli aiuti alimentari agli indigenti tramite Agea (secondo le nuove direttive del programma FEAD), che ha imposto la registrazione di tutti i componenti dei nuclei famigliari degli assistiti, che ha quindi permesso di fornirci notizie precise sul numero e sulle classi di età dei beneficiari nostri servizi, visto che il settore “Distribuzioni generi alimentari” è presente in tutti (tranne uno) i CDA attivi in diocesi.

 Anche quest’anno, infine, per poter leggere in maniera competente e integrata le dinamiche socio-economiche in corso, abbiamo chiesto la collaborazione di alcune banche-dati  del nostro territorio sia per integrare le statistiche in nostro possesso (interrogando lo Sportello Sociale del Comune di Forlì, il Centro Servizi per l’Integrazione e l’Ufficio Studi della Camera di Commercio), sia per realizzare momenti condivisi  di studio dei dati attraverso la realizzazione di 4 gruppi di discussione (focus-group): uno con i referenti dei Centri Di Ascolto Caritas, uno con quelli delle Organizzazioni della Consulta degli Organismi Socio-Assistenziali e della Consulta comunale delle Famiglie; un altro con gli assistenti sociali dell’Area Adulti del distretto insieme ai referenti dell’Ufficio di Piano, nonché un quarto con alcuni rappresentanti del Sindacato e del mondo produttivo locale. Segnaliamo con favore che, a 2 dei focus-group sopra descritti, hanno partecipato i rispettivi Assessori della giunta forlivese (al Welfare e al Lavoro/Attività produttive).

Per quel che riguarda, invece, la scelta del focus di approfondimento del presente Rapporto (v. cap.3), abbiamo scelto di concentraci sul tema del Lavoro e di tutte le problematiche ad esso connesse (disoccupazione, precariato, sottoccupazione, lavoro nero….) e che hanno pesanti riflessi sulle condizioni di reddito e quindi sul benessere, o viceversa sulle difficoltà delle famiglie e degli individui del nostro territorio. Non soltanto, infatti, permangono le dinamiche negative rispetto ai livelli occupazionali, ma anche perché si inasprisce ulteriormente la condizione delle persone disoccupate da più di 24 mesi, di coloro che hanno perso il lavoro avendo più di 50 anni di età e delle famiglie monoreddito dove , con frequenti intermittenze, il lavoro viene a mancare o è sottopagato. Fra questi nuclei famigliari spiccano, anche all’interno dell’utenza Caritas locale, quelli in cui sono presenti dei minori o dei giovani.

In allegato il Report 2014 e la Copertina dello stesso, anch'essa veicolo di un senso, di un significato che vuole rappresentare il Lavoro.