Giovedì 14 luglio alle 17 presso la Sala delle Assemblee della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì (a Forlì, in Corso Garibaldi, 45) si è svolta la presentazione dello stato dell'arte dei progetti promossi dalla Fondazione, o di cui la Fondazione è partner, realizzati o in fase di ultimazione nel 2016. In occasione di questa presentazione, il Direttore della caritas Sauro Bandi è intervenuto. Riportiamo la sua relazione.
RELAZIONE FONDAZIONE Cassa dei Risparmi Forlì LUGLIO 2016
di Sauro Bandi
Grazie alla Fondazione, ai suoi organi per i finanziamenti che in questi anni sono stati erogati per l’emergenza sociale: dal 2012 ben 2. 120.500 euro ma soprattutto per la collaborazione fattiva e intelligente con molti membri degli organi istituzionali su vari progetti. Uno sforzo, quello della Fondazione in questo campo, che ha permesso di rafforzare e far crescere la solidarietà e la coesione sociale del nostro territorio in questi anni difficili. A fronte dell’attuale contesto sociale ed economico non si può non condividere e ribadire l’orientamento espresso dalle Fondazioni in occasione del Congresso nazionale dell’Acri del 2012 e cioè la necessità di far crescere un welfare di comunità basato sul coinvolgimento di una pluralità di soggetti pubblici e privati, coinvolti in forme sempre più ampie e circolari di sussidiarietà, ma anche di soluzioni, in cui sostenibilità, equità, accesso e responsabilità si declinino in forme originali e specifiche per i diversi territori, salvaguardando la ricchezza di presenze e carismi della società civile organizzata. I progetti finanziati dalla Fondazione, insieme ad una crescente consapevolezza delle istituzioni e di partecipazione dei soggetti del terzo settore, ci aiutano a lavorare in questa direzione, stimolando una governance comunitaria delle erogazioni dei servizi, la ricerca proattiva di innovazione e verifica dell’efficacia ed efficienza degli interventi; la costruzione di reti sociali che sostengano una sperimentazione controllata delle innovazioni e per diffonderne la conoscenza e l’adozione.
Questi orientamenti sono ben descritti ed elencati anche nel documento programmatico di quest’anno dove si specifica che la funzione prioritaria della Fondazione, in questi anni, è stata da una parte cercare di attenuare le difficoltà e i bisogni primari delle persone e delle famiglie, ma soprattutto accompagnare le persone in un vero e proprio percorso di empowerment volto all’inclusione sociale e alla valorizzazione delle risorse latenti. La Fondazione CRF sta promuovendo in questo senso una progettualità che nasce dal basso, che valorizza tutti i soggetti del terzo settore, senza annullare le diversità ma aiutandole ad integrarsi, facendo in modo che i più piccoli rimangano agganciati ai più grandi e questi si prendano cura delle realtà più piccole in un circuito virtuoso di crescita generale. Sarà, speriamo, di aiuto per consolidare questo metodo di lavoro, l’imminente sperimentazione del SIA ( Sostegno per l’inclusione attiva) che nella nostra Regione sarà ampliato dal RES (il reddito di solidarietà), non solo perché è prevista l’erogazione, da parte del servizio pubblico, di un contributo economico alle famiglie in povertà assoluta con minori, ma anche perché si ridefinirà complessivamente il modello di presa in carico, orientamento e accompagnamento delle persone e famiglie in povertà attraverso progetti personalizzati, che vedranno il coinvolgimento di tutti gli attori sociali del territorio e dovrebbero stimolare la crescita di modalità “ generative” di responsabilizzazione, rigenerazione e rendita delle risorse a disposizione. Ovviamente qui stiamo parlando di una percentuale minoritaria delle persone e famiglie in difficoltà, ma anche i fondi rivolti all’emergenza sociale, alla locazione e al prestito sociale dovranno inevitabilmente tener conto di questa nuova modalità di presa in carico.
Descrizione del contesto
· Scenario di crescente instabilità lavorativa e di una pesante contrazione delle fonti di reddito, con conseguente aumento della precarietà abitativa, rinvenibile dai nostri dati nell’aumento delle persone e dei nuclei famigliari accolti in seguito a sfratto. In particolare, nel 2015, è aumentato il numero di persone “senza dimora” seguite dal CDA diocesano (passando dalle 647 alle 717 seguite nell’ultimo anno).
· Processo di “normalizzazione” della povertà, aumento della severità dei problemi che gli utenti portano , ritorno della marginalità più estrema (come più sopra descritto dall’aumento delle persone “senza dimora”) e cronicizzazione delle prese in carico .
- la percentuale di italiani continua a salire, sia in termini di persone (36,5%) che di nuceli famigliari seguiti (32,5%).
- Altra novità rilevante del 2015 è il sorpasso dell’utenza machile (51%) rispetto a quella femminile, con i “ritorni” di uomini soli, sia italiani che stranieri che avendo perso il lavoro, hanno avuto necessità di essere ospitati presso il dormitorio, avendo già usufruito in alcuni casi di ospitalità presso amici o avendo rimandato in patria le famiglie. Inoltre aumento di profughi accolti nell’anno 2015, sia in convezione (10 posti per uomini e, da settembre 2015, anche 4 posti per donne) che extra-convenzione, con particolare riguardo, in quest’ultimo caso, a pakistani, arrivando a 157 persone seguite. Si tratta di persone che hanno già ottenuto un riconoscimento, diniegati (in attesa dell’esito di un ricorso, migranti già dimessi da altri centri di accoglienza, o pre-richiedenti (ovvero di persone reperite dalle forze dell’ordine o che si sono presentate autonomamente in questura palesando l’intenzione di formalizzare la richiesta di protezione internazionale nel nostro paese. Queste persone vengono accolte in emergenza, in attesa che la richiesta venga formalizzata e la persona possa essere trasferita in un’accoglienza).
Attività Fondazione (600.000 euro dal 2012 + SFAMP - 71.000 euro)
Considerata la situazione descritta risulta evidente che il finanziamento per il consolidamento dello staff operativo e allo sviluppo delle attività sia della Fondazione BP, ente gestore della Caritas che della Mensa dei poveri di SMF risulta fondamentale. Ringrazio la Fondazione CRF per aver capito che senza uno staff qualificato e continuativo non si potrebbero coordinare gli oltre 200 volontari indispensabili, impegnati nei nostri servizi, ma soprattutto non si potrebbero portare avanti tutti i progetti di accompagnamento e capacitazione con le persone in difficoltà che abbiamo attivato insieme: il Prestito sociale, i tirocini, il fondo locazione, ecc. Questo sostegno ci ha permesso di affrontare un
- Aumento particolarmente rilevante delle erogazioni di contributi a fondo perduto, con diverse famiglie servite in più di una occasione durante i mesi passati. Con la consapevolezza, altresì, che gli interventi realizzati siano dei veri e propri “tamponamenti” (e pochissimi siano i casi di interventi risolutivi) di situazioni destinate a non risollevarsi ancora a lungo, per la persistente precarietà lavorativa che affligge i nuclei famigliari destinatari degli interventi di sostegno economico.
- Accanto ai contributi economici, sono in aumento le erogazioni sui servizi di prima accoglienza, come evidenziato dall’aumento delle presenze presso le due mense cittadine (alla mensa serale del CDA Buon Pastore siamo passati infatti a 23.746 pasti nel 2015, contro i 19.985 del 2014) è stata aperta anche la domenica sera con il coinvolgimento delle parrocchie in una sorta di pellegrinaggio giubilare. Anche le presenze al Centro Diurno si sono mantenute stabili sul livello già alto del 2014, ma con un aumento negli afflussi giornalieri arrivando a punte di 120 ospiti a giornata e la necessità di estendere l’apertura a tutto l’anno! Le accoglienze al completo, come l’aumento delle doccie,ecc.
- evidente calo e stanchezza del volontariato tradizionalmente impiegato e difficoltà a reperire, in proprio, nuove leve nonostante la varietà delle attività realizzate sia rimasta costante.
AVVIATO A FEBBRAIO 2016 IL PROGETTO “MISERICORDIANDO” (ANNO GIUBILARE) : accoglienze diffuse sul territorio e percorsi di accompagnamento per famiglie fragili, migranti/ profughi, carcerati
· Promozione e gestione del progetto a cura di una Equipe diocesana per l’accoglienza che cura la selezione e inserimento delle persone o famiglie nelle accoglienze, formula progetti individualizzati per l’integrazione, realizza il tutoraggio dei volontari o l’accompagnamento famiglie tutor,…
· l’accoglienza è a titolo gratuito. E’ prevista la possibilità di un rimborso spese (mensile) a copertura dei costi vivi delle accoglienze in famiglia o in parrocchia (es: buoni spesa, buoni benzina, pagamento utenze,…).
· gli alloggi per le accoglienze possono essere di proprietà di Parrocchie, Istituti religiosi, Santuari, famiglie. I locali allo scopo destinati devono essere a norma e coperti da assicurazione per la responsabilità civile.
· In tutti i casi, è richiesto il coinvolgimento di un comitato locale/parrocchiale di accoglienza o di una famiglia tutor per il necessario accompagnamento a sostegno all’integrazione.
Dopo un periodo di conoscenza diretta di queste persone e famiglie (I e II accoglienza nei dormitori e strutture gestite dalla Caritas o dai partners) l’èquipe diocesana per l’accoglienza provvederà ad individuare alloggi , percorsi (in parrocchia o in famiglia) e strumenti idonei all’accoglienza temporanea di un profugo maggiorenne con permesso di soggiorno (quindi fuori dalla convenzione con la Prefettura), nell’ambito del progetto di Caritas Italiana “Rifugiato a casa mia”; di un detenuto in esecuzione penale esterna o in messa alla prova, (in collaborazione con la Cappellania delle carceri, il servizio della Caritas diocesana e con il supporto delle Associazioni che operano dentro e fuori il carcere) o di una persona sola/ famiglia fragile (nell’ambito del progetto “Tessere (di) comunità”, attivo sul nostro territorio dal 2010).
Da febbario 2016 (avvio del progetto) ad oggi si sono realizzate le seguenti accoglienze / abbinamenti:
· Rifugiato a casa mia: 1 ragazza presso le Suore di Rocca S.CAsciano (famiglia tutor della parr. Malmissole); 1 ragazzo presso la parr.Pianta; 1 ragazzo presso una famiglia di Magliano e 1 ragazzo presso una famiglia del Centro Storico (S.Mercuriale.S.Lucia). Per un totale di 4 rifugiati accolti.
· Tessere di comunità: 1 famiglia presso Casa S.Vitale; (Bussecchio) con la coabitazione con la famiglia tutor; 1 famiglia presso alloggio Caritas di v.Marcolini (senza tutor); 1 mamma con figlio presso una famiglia di Forlimpopoli; 1 famiglia presso alloggio ACER a Forlì (tutor CDA diocesano); 1 famiglia presso alloggio alla Fratta in comodato grauito (tutor CDA Coriano); una famiglia presso alloggio a Predappio Alta (con la coabitazione della famiglia tutor); 1 famiglia presso Casa di Lidia (Ronco) senza tutor. Per un totale di 23 persone accolte , di cui 11 minori.
· Persone con problemi di giustizia : 14 inserimenti
Inoltre, è avviato uno studio di fattibilità sulla possibilità di realizzare un'opera-segno (anche in collaborazione con diocesi vicine) per l'apertura di una piccola casa di accoglienza e di recupero educativo per persone in disagio con problemi di giustizia (sullo stile delle Case del Perdono dell’apg 23).
Prestito sociale (V. ALL. 1) ( 350.000 euro dal 2012)
- Nuovo aumento nella richiesta di informazioni/istruttoria : MOTIVO DELLA RICHIESTA: difficoltà famigliari: 55 (49%) + progetto di reinserimento lavorativo o avvio di attività autonoma: 56 (51%)
- Efficace il blocco del conto (per controllare erogazione iniziale e monitorare effettivo utilizzo della somma sulla base del progetto presentato)
- Diminuzione insoluti: 14,5%
- Ritardo negli svincoli parziali per le quote del fondo a garanzia sui prestiti restituiti
- Fondo a Garanzia reintegrato per ulteriori 100.000 euro (mag. 2016)! IMPORTO TOTALE messo a disposizione del Fondo a garanzia: 550.000,00 euro dal 2010
- Tempi di attivazione del prestito: 1 mese (per i due punti sopra evidenziati!)
- Introduzione (da giugno 2014) della misura dei tirocini formativi come proposta, a volte, alternativa alla richiesta di MC (avendo valutato la non idoneità ad avviare attività autonoma di impresa)
- Aumentate le procedure di accompagnamento agli utenti sovraindebitati, anche attraverso l’erogazione di Microprestiti (in collaborazione con Legaconsumatori Acli)
SEMI DI SPERANZA (TIROCINI FORMATIVI) – (v. all. 2) ( 150.000 euro)
Da marzo 2014 abbiamo avviato, in collaborazione con il Centro di Solidarietà S.Martino (partner del progetto), la costruzione di percorsi sperimentali di sostegno famigliare e di reinserimento lavorativo (tirocini formativi e vouchers). Per la messa a regime della procedura è stato sottoscritta apposita convenzione con ente di formazione (Enaip).
Tali tirocini sono rivolti a giovani disoccupati o inoccupati, disoccupati over 45 anni e disoccupati di lungo periodo (ovvero da almeno 24 mesi), capifamiglia con minori residenti nel territorio del distretto socio-sanitario (o provinciale) in condizioni di comprovato svantaggio sociale.
Le attività previste dal progetto sono:
a) orientamento al lavoro (colloqui personalizzati con gli utenti, stesura del curriculum vitae, verifica delle offerte di lavoro presenti nel territorio, informazioni sulle varie tipologie contrattuali, contatti con il Centro per l’impiego e con le agenzie interinali, valutazione delle precedenti esperienze lavoro e delle competenze attuali e potenziali,….
b) attivazione e monitoraggio dei tirocini formativi in azienda (secondo le norme regionali in materia).
c) dalla primavera 2014 abbiamo inoltre cominciato a coinvolgere alcuni ospiti del CDA diocesano in attività lavorative saltuarie presso i nostri servizi, tramite erogazione di vouchers, come forma di sostegno al reddito famigliare e di ripartenza lavorativa: pulizie, portierato, tinteggiatura ambienti, cucina, animazione ospiti. I fondi per i vouchers derivano da progetti 8permille Italia di Caritas Italiana.
- Aumento richieste e attivazioni tirocini nei primi mesi del 2016
- Adottato (da gen. 2015) inserimento 3 mesi + 3 mesi (eventuale rinnovo) per stimolare le aziende ad assumere le persone inserite in tirocinio, essendo noi disponibili a rinnovare solo per “sostegno al reddito famigliare”
- Inoltre è ora prevista compartecipazione delle Aziende al compenso del tirocinio; pagamento Inail;.. per responsabilizzare maggiormente le aziende ospitanti circa il futuro lavorativo delle persone accolte
- Da marzo 2016: adozioni di nuovi criteri per stabilire la durata del tirocinio e l’indennità corrisposta, prevedendo 750 euro/mese (anziché 500 euro) per i capifamiglia con minori (senza altro reddito famigliare) e durata tirocinio da 6 mesi + eventuali 6 mesi di rinnovo per le persone over 55 anni.
- Permane difficoltà a collocare in azienda persone over 45 anni
- Importante la “cura” delle Aziende ospitanti per implementare cultura dell’accoglienza rispetto alle persone inserite in tirocinio (non solo manodopera a basso costo)
- Verificare la possibilità di attivare un Fondo Lavoro per favorire le nuove assunzioni (di giovani o di persone sopra i 50 anni) da parte di aziende locali.
FONDO DI SOLIDARIETA’ (v. all.3) ( 600.000 euro)
- Arrivo di nuovi beneficiari del fondo (per esaurimento lavoro/risparmi), permanenza di nuclei in disagio cronico, anche in mancanza totale di reddito (circa 40 nuclei seguiti in modo continuativo per tutto l’anno); le famiglie che si affacciano per la prima volta alla realtà Caritas scoprono una serie di servizi messi a disposizione dal territorio che prima non conoscevano. In questo modo vengono introdotti in una rete di relazioni che fa capire loro di non essere soli ed abbandonati a loro stessi.
- Confronto con i Servizi Sociali costante sulle situazioni famigliari
- Interventi prioritariamente assistenziale (salvagente), con alcuni si propone a fronte dell’intervento un servizio non retribuito oppure il passaggio a misure di sostegno al lavoro (voucher o tirocini formativi)
- Gli interventi ammessi sono i seguenti: esigenze abitative quali canoni e utenze, esigenze specialistiche sanitarie non prestate gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale, esigenze scolastiche, spese automobilistiche se in funzione dell’attività lavorativa. Per le spese scolastiche è previsto intervento in collaborazione con la CRI e il Comune. Per quanto riguarda le esigenze di carattere alimentare si ritiene, almeno in via generale, che le stesse debbano continuare ad essere soddisfatte dall’attuale rete di assistenza (v. Emporio) senza ricorrere al presente plafond.
- In merito alle motivazioni si rileva che ben il 80 % è stato destinato alle utenze e il 20 % ad altre necessità
- Il lavoro sul bilancio famigliare (introdotto a ottobre 2015 nella nuova domanda) è servito a intensificare lo sforzo educativo verso le famiglie (monitoraggio uscite, insistere per far fare l’auto-lettura del contatore, richiedere le bollette disgiunte,…).
- Si propone di verificare la disponibilità dei gestori delle utenze ad una maggior corresponsabilità nella gestione delle morosità (es: adozione preavviso di distacco e possibilità di rateizzazione del debito – v.protocollo Hera; rinuncia a parte dell’importo dovuto (es:10%) a fronte del nostro pagamento,..). Altrettanto andrebbe fatto con il gestore locale dei trasporti pubblici (Start Romagna) che nel 2015 ha ricevuto attraverso il FdS circa 8.800 euro di pagamenti a fronte di abbonamenti scolastici.
- Per il futuro sarebbe necessarie affiancare all’erogazione del contributo economico misure generative per stimolare la responsabilità degli utenti insieme a forme di restituzione e rigenerazione delle risorse utilizzate. (Sperimentazione SIA). Occorrono però risorse umane competenti e dedicate.
EMPORIO DELLA SOLIDARIETA’ (v. all.4) (49.500 euro)
- In totale, nell’anno 2015, sono state servite circa 650 famiglie (di cui 70 possessori della tessera infanzia per bambini in età 0-18 mesi), per un totale di circa 2300 beneficiari (componenti il nucleo famigliare). L’obiettivo è di arrivare a regime a 700 famiglie servite (III anno)
- I prodotti donati provengono attualmente da n.15 aziende-donatrici del territorio provinciale e da privati cittadini. Si stima che il valore delle merci distribuite derivi per un 12,5% da acquisto ed il rimanente 87,5% da donazioni ( il Banco Alimentare rappresenta il 50% di queste).
- Da marzo 2015, è aumentato l’orario di apertura dell’Emporio con l’aggiunta del mercoledì pomeriggio, per garantire un più agevole accesso alle famiglie seguite e migliorare la possibilità per i volontari di accompagnare gli acquisti (consigli sui prodotti, lettura delle etichette,…).
- Per le realtà (CDA e associazioni non profit) che non inviano le famiglie per la spesa all’Emporio (sia per motivi di lontananza che per carisma proprio) è prevista la possibilità di utilizzare il solo Magazzino per il prelievo delle eccedenze alimentari disponibili dopo le distribuzioni tramite di speciali tessere–punti. A giugno 2016risultano emesse, a questo riguardo, 27 tessere generiche.
FONDO CASA e EDUCAZIONE (300.000 euro)
- Utile il fatto che non sia un fondo universalistico, ma operi sulla base di una valutazione individualizzata del progetto famigliare/ personale sulla base, non solo di una valutazione economica, ma sociale della situazione famigliare, attraverso il confronto fra Caritas e Servizio Sociale
- Una volta all’anno partecipiamo ad un incontro per integrazione rette scuole materne private e alunni disabili. In aumento le famiglie che fanno domanda.
- Va ripensato e rilanciato il contributo all’housing sociale, anche a sostegno della modalità di accoglienza diffusa sul territorio
PROGETTO CARCERE (50.000 euro)
A gennaio 2015 è stato avviato il progetto "Detenzione e reinserimento: attività di accompagnamento di detenuti ed ex detenuti" che ha permesso di sviluppare e ampliare i servizi portati avanti dalle associazioni: Fondazione Caritas Buon Pastore, Associazione Centro di Solidarietà, Associazione Con...tatto, Cooperativa Generazioni e Associazione Papa Giovanni XXIII.
In particolare il finanziamento di 50.000 che ha coperto il periodo gennaio 2015 - aprile 2016 ha permesso di migliorare le condizioni di vita della popolazione carceraria dentro e fuori dal carcere attraverso:
- implementazione delle attività dello sportello informativo – accoglienza nuovi giunti
- implementazione del servizio di mediazione linguistico- culturale
- sviluppo delle attività di orientamento socio- lavorativo rivolte ai dimittendi
- implementazione sportello SACS - Spazio Attivazione Carcere e Società
- supporto psicologico per sex offender gestito dal CTM – Centro Trattamento Uomini Maltrattanti
- sviluppo attività Spazio Famiglie
- attività socio ludico ricreative
- distribuzione vestiario/prodotti per l’igiene
- accompagnamento in permessi premio e post detenzione
- valutazione su percorsi alternativi alla detenzione/inserimento in comunità
- accompagnamento nell’ orientamento socio- lavorativo nella fase post detenzione
- fornitura beni per detenuti (prodotti igienici, francobolli, occhiali, tabacco, ecc.) e per immediate necessità per detenuti in pena alternativa ed ex detenuti
All'inizio di luglio 2016 è stata presentata richiesta di contributo per la seconda annualità (importo totale € 30.000). Nel progetto sono state delineate queste priorità:
- potenziamento Operatori di Rete e Mediatore Culturale
- sportello Sex Offender (operatori CTM)
- sportello SACS
- spazio famiglie
- fornitura beni per detenuti (prodotti igienici, francobolli, occhiali, tabacco, ecc.) e per immediate necessità per detenuti in pena alternativa ed ex detenuti
- supporto alle realtà di volontariato che si prendono “cura” delle diverse problematiche manifestate dagli ex detenuti
- Laboratorio di “cucina creativa” – in collaborazione con il Centro Culturale “Academy Olmo”.
Auspichiamo che la Fondazione CRF continui a collaborare con tutto quello che potrà per promuovere il territorio, renderlo più bello anche attraverso la solidarietà e la crescita del bene comune, nella speranza che si riduca sempre più questo bisogno e la politica e l’economia trovino risposte strutturali e permanenti ai bisogni delle persone, anche se ne siamo convinti, della solidarietà, di più della carità non si potrà mai fare a meno.