Viaggio tra Università e Caritas

MariaLuisa e Nadir sono madre e figlio e hanno vissuto una storia straordinaria. Nadir, che soffre di alcune difficoltà comunicative a causa della sindrome di West,una forma di epilessia che provoca problemi psico motori ha un sogno: iscriversi all’università per studiare criminologia. Allora Luisa si è iscritta con lui e insieme si sono laureati. Durante l’anno di studio, Nadir e Luisa hanno  svolto un tirocinio in caritas e hanno scelto di continuare ad essere volontari attivi, facendo parte dell’Associazione Buon Samaritano. Gli abbiamo chiesto di raccontarci la loro esperienza.

 Come avete iniziato a fare volontariato in caritas?

(Nadir) Ho iniziato per svolgere il mio tirocinio universitario
(Maria Luisa) Nadir ha scelto di praticare il tirocinio presso la Caritas dopo aver valutato con la responsabile tirocini le varie proposte, lui ha voluto mettersi in gioco per approfondire le tematiche del disagio sociale che si può incontrare sia per una disabilità che per motivazioni come perdita del lavoro che ti può sconvolgere la vita e portarti a rivolgerti alla Caritas oppure come individuo extracomunitario in un paese nuovo senza riferimenti familiari.
Per poter seguire il tirocinio Nadir doveva essere seguito da una persona in grado se necessario di fare da tramite con la comunicazione facilita per comunicare da qui il mio inserimento come volontaria.

Cosa ha significato, cosa significa, per te e per nadir fare volontariato in caritas?
(Nadir) Per me ora fare volontariato significa avere degli amici veri.
(Maria Luisa) Condivido pienamente quello scritto da nadir abbiamo trovato veri amici sia come personale, volontari ed utenti stessi che ci salutano quando li si incontra, fattore importante per Nadir .

Se ci sono state difficoltà, quali sono state?
(Nadir) Ho incontrato alcune difficolta' nel comunicare
(Maria Luisa) Si è vero un paio di volte piangendo è venuto da me, però con Elio sono ritornati in cucina, il problema era che non veniva occupato, ma spiegato tutto tornava meglio di prima ed i nuovi utenti poi scherzavano con lui. Per me non ci sono state delle difficoltà .

Quali invece le sorprese, cosa ti trasmette e insegna?
(Nadir) Mi ha insegnato che ci sono individui con molte problematiche ma molto disponibili con me.
(Maria Luisa) La mia sorpresa più grande è stata vedere come con semplicità è stato accolto il tirocinante Nadir sia al mattino con i bimbi degli utenti, sia in mensa per preparare le tavole con ragazzi e volontari.
Quello che trasmette questa esperienza che non bisogna mai giudicare ed allontanare il più debole sia per etnia e cultura perchè hanno un cuore grande che quando hai bisogno con la loro semplicità ti regalano un sorriso o un bacio sulla guancia per dirti grazie.

Cosa diresti a chi ha voglia di fare un esperienza di servizio in caritas?

(Nadir)Vorrei lanciare il messaggio che essere volontario ha un'importanza forte perche' arricchisce dentro di noi.
(Maria Luisa) Penso che il mio messaggio concordi con quello di Nadir

Francesca gori